All’inizio c’era un assaggiatore (un sommelier è più generale). L’assaggiatore prendeva in bocca un sorso di vino e descriveva con parole le sue impressioni. Sembra che gli fosse richiesto di riflettere obiettivamente la natura delle cose, ma quest’è probabilmente impossibile, perché ovunque si trovi un essere umano, si nascondono intenzioni, cioè (e tali concetti facilmente entrano nella mente della gente moderna) il marketing. Alcuni psicologi sociali nella televisione hanno recentemente avvertito di non applicare ironie, sarcasmo, simbolismo troppo sofisticato ai più piccoli, perché semplicemente non li capiscono. Se siamo un riflesso di Matrix, allora la macchina non è come un essere umano divenuto piuttosto una macchina. I nostri contemporanei pensano esattamente ciò che pensa il loro computer e soltanto l’unica proprietà completamente umana, cioè l’inclinazione all’ozio, piega il loro cervello agli schemi più semplici, quasi IT. Non c’è più posto per l’ironia.
Sentendo la diagnosi di Siori psicologi, son diventato un po’ depresso perché tutto ciò che faccio si basa, appunto, sull’autoironia; questo tipo è così, quindi quando scrivo, batto la mia schiuma solo per me stesso.
Quando è apparsa la rete, i blogger hanno iniziato a occuparsi delle critiche e queste, di solito, sono distaccate dall’originalità dell’assaggio. Le osservazioni così vaghe mi portano alla conclusione che l’ideale nell’onestà di un blogger sarebbe una valutazione: questo vino mi piace o non mi piace, poiché solo essa possiede una giustificazione psicologica.
Il resto sono didascalia. Allora un Montepulciano d’Abruzzo che costa poco, che c’entra? Ebbene, è economico e non fa sputare, anche se potrebbe essere molto meglio, ma così non sarebbe economico.
Voscarini Montepulciano d’Abruzzo Denominazione di Origine Controllata, annata 2015, a 9,99 PLN per una bottiglia (0,75), comprato a Kaufland a Pisz (Polonia) (rosso secco, vitigni: montepulciano). Impottigliato da Cierrevi s.c. Faenza – Italia. Nota: 69/100 (sufficiente).
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