Negli ultimi tempi mi tocca bere quasi esclusivamente vini spagnoli. Quindi, un po’ stanco di questo clima iberico, ho deciso di ritornare alle fonti, cioè al Mondo del Vino e a Barbera d’Asti. C’è qualcosa nel Piemonte che mi attira. Non posso farne a meno. A questo proposito vi propongo lo spaghetti alla koala, cioè una pasta che mi faccio tutta da solo, senza nessuna ricetta speciale.
Prendiamo per due persone: 400 g di spaghetti, 2 cipolle, 2 grandi spicchi d’aglio, 400 di pomodori maturi, una scatola piccola di concentrato di pomodoro, un piccolo peperone ross0, olio extra vergine, un cucchiaio di farina, sale, zucchero, mezza bottiglia di birra, parmigiano grattugiato. La salsa, la facciamo bollendo nello stesso tempo dell’acqua in un’altra pentola.
Su una padella riscaldata con una grande quantità di olio mettiamo le cipolle tagliate in pezzettini e l’aglio altrettanto tagliato per farne una prima frittura, dopo sulla cipolla fritta gettiamo un mezzo cucchiaio di farina e continuiamo a mescolare. Otteniamo così il roux e la cipolla diventa tenera. Mettiamo i pomodori tagliati a cubetti, per quanto possibile senza fessure, tagliamo in piccoli pezzi il peperone rosso, il concentrato di pomodoro, lo buttiamo dentro e versiamo la birra, aggiungendo un mezzo cucchiaino di zucchero e il sale, tanto come riteniamo opportuno. Friggiamo tutto in birra fino a quando il liquido si evapori, aggiungiamo la pasta già cotta e indurita, mescoliamo il tutto delicatamente friggendo sulla padella e il piatto è pronto. Dopo, sulle porzioni mettiamo un po’ di parmigiano grattugiato.
Torniamo a Barbera. All’inizio del mio blog polacco c’era una Badia Corti Barbera d’Asti DOCG, annata 2010. Fiero e perciò pallido, ho citato in quel tempo la Wikipedia, per saperne che la Barbera d’Asti era un vino italiano rosso secco del ceppo barbera, prodotto sulle colline di Asti (67 comuni) e di Alessandria (51 comuni). Nel 1970 il vino ha ricevuto lo status DOC , e nel 2008 lo status DOCG e secondo le regole DOCG producendolo si doveva utilizzare almeno 85% di uva barbera, il resto sono freisa, grignolino, oppure dolcetto. Tutto ciò prendendo in considerazione sono tornato a questo Barbera, del 2013 e penso che non ci abbia perso il tempo. Il vino non è nessuna rivelazione, ma va bene con la pasta. Alla fine, beviamo per assaggiare e non a causa di recensioni, o di opinioni su un qualsiasi blog.
Ribes rossi, nel terzo naso un po’ di terreno bagnato e di fumo, il colore rosso rubino, limpido e brillante. Un corpo medio, rotondo, ben focalizzato. Barbera standard per il suo gusto: un po’ amaro per i tannini, l’acidità un po ‘piccante e croccante. In mezzo del gusto l’acidità si impone insieme con la vaniglia. Il retrogusto mediamente lungo, a base di erbe.
Badia Corti Barbera d’Asti Denominazione di Origine Controllata e Garantita, annata 2013, al prezzo di 16,99 PLN, comprato a Kaufland – Pisz, Polonia (rosso secco, ceppi: barbera). Firmato e imbottigliato da MGM Mondo del Vino Srl – Italia.
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